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giovedì 6 aprile 2017

IL G7 DELLE DONNE

per la classe 4^LES

La Stampa, giovedì 6 aprile 2017 
inserto "Il G7..." : articoli di Marta Dassù, Luca Fornovo, Letizia Tortello e Linda Laura Sabbadini


DA RIPASSARE
articoli 3-29-37 Cost.

L'OPINIONE
Analizzate l'infografica "I numeri delle donne"per capire in cosa l'Italia deve ancora migliorare e in cosa è più avanti di altri. Quali sono i passi da compiere per rendere effettiva la parità di genere? La parità di genere è necessaria per un futuro economicamente e socialmente sostenibile? Perchè?

7 commenti:

  1. Dopo avere letto l’articolo di giornale, ho saputo che nelle società avanzate compresa l’Italia, i progressi delle donne sono enormi, pero non è ancora giunta à una reale parità a causa dei vincoli culturali, sociali, normativi….di ogni paesi. Per quanto riguarda l’Italia, oggi le donne sono per fortuna parte fondamentale della nostra società, perché in genere possono svolgere molti lavori pari a quelli degli uomini, quindi sono rispettate rispetto agli altri paesi. Pero secondo me magari il vero problema è quello di liberare la società dall’ideologia antica, per esempio nel campo del lavoro , dove molte donne che lavorano come gli uomini , ma ricevono salari inferiori…. Si vede pero con il tempo, le donne in Italia acquisiscono gli altri diritti avendo con pari dignità con l’uomo. Ma il punto debole esiste sempre, perché le quote riservate alle donne sono limitate, ed è questo da migliorare. La parità di genere è veramente necessaria per il futuro perché è ormai un dato largamente riconosciuto nel mondo economico e imprenditoriale che la partecipazione delle donne al mercato del lavoro costituisca un elemento in grado di far crescere l’economia.

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  2. L'Italia nel 2016 rispetto al 2006 è migliorata, nel senso che è riuscita ad assottiliare un po di più il gap di disuguaglianza di genere.
    In effetti rispetto alla media europea l'Italia ha minore disuguaglianza salariale, e a livello politico è buona la partecipazione anche delle donne alla vita politica.
    Contrariamente ha anche numerosi aspetti da migliorare: in primo luogo la disparità salariale deve continuare a diminuire, come deve scendere anche la disoccupazione femminile (in netto aumentato rispetto ai maschi)
    In fine è necessario che venga potenziata la formazione per colmare questo gap e contribuire a eliminare le disuguaglianze.
    Vi sono indicati negli articoli delle proposte pratiche da compiere per rendere effettiva la parità di genere come ad esempio il ROAD GAP: vale a dire mettere in ballo temi specifici ogni anno per potenziare le capacità delle donne, come ad esempio la formazione digitale, oppure introdurre delle politiche economiche sociali sul bilancio di genere
    Tutto ciò è finalizzato ad avvicinarsi sempre di più alla parità di genere, che è necessaria in tutti i paesi in quanto cura contro il declino: infatti le donne costituiscono parte integrante del capitale umano da utilizzare al meglio e non mettere da parte

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  3. Buonasera, dopo aver letto l'inserto del G7 delle donne, e, gli articoli di Marta Dassù, Luca Fornovo, Letizia Tortello e Linda Laura Sabbadini, mi sento di dire che per rendere effettiva la parità di genere c'è ancora qualche passo da fare. Credo che per rendere effettiva la parità di genere sia necessario porre una legge che sancisca un'eguale retribuzione monetaria per quanto concerne l'argomento del lavoro. Negli anni fortunatamente le differenze di genere si sono attenuate,però sotto alcuni punti di vista ( il lavoro ad esempio come citavo poco sopra), ci sono ancora alcuni passi da fare. Un altro punto riguardo al quale secondo me ci sarebbe da porre l'accento, che si correla all'argomento del lavoro è il tema riguardante le pensioni,infatti le donne essendo retribuite inferiormente rispetto agli uomini," godranno"in seguito al decorso della loro carriera lavorativa, di una pensione minore. È importantissima secondo me la parità di genere per l'andamento economico del futuro, in quanto a parere mio il mondo futuro dovrà essere governato dalle donne (molti sono i sostenitori di tale pensiero), perché sono più sensibili alle questioni ambientali(questioni che molti governatori non ritengono importanti pur di sovrasfruttare le risorse ). La parità di genere inoltre è essenziale perché al giorno d'oggi, fortunatamente, le donne possono accedere a realtà che prima erano di esclusivo appannaggio maschile, e quindi la parità di genere consentirebbe alle donne di progredire con il loro operato all'interno della società, di farle salire di livello, ed infine farle salire al potere per far finalmente crescere il nostro paese.

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  4. Dopo aver letto gli articoli di Marta Dassù, Luca Fornovo, Letizia Tortello e Linda Laura Sabbadini, e l’inserto del G7 credo che i passi da compiere per rendere effettiva la parità di genere potrebbero essere:

    - un riproporzionamento della retribuzione monetaria, bastato su parametri oggettivi e calcolabili come la produttività dell’impiegato/a, il suo monte ore, etc.

    - un adeguamento, conseguente alle mansioni attuali, delle pensioni, che, essendo correlate alla carriera lavorativa, saranno per forza minori per le donne.

    - rendere accessibili a entrambi i generi mansioni e lavori che anni fa vedevano come impiegati quasi solamente uomini (es. esercito).

    - incentivare le assunzioni in questi campi; ad esempio con sgravi fiscali per le aziende.

    - sensibilizzare l’opinione pubblica con le storie di grandi donne che tutt’ora non hanno nulla da invidiare agli uomini del loro stesso settore.

    Penso che la parità di genere non solo sia in linea con i principi etici e i valori del nostro Paese, ma credo che possa portare a dei vantaggi e dei miglioramenti sul piano economico, con nuove forze lavoro, nuovi punti di vista, nuove idee, e un diverso approccio al lavoro.

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  5. Analizzando l’infografica delle pagine de La Stampa del 6 aprile 2017 sul G7 delle donne, si può vedere che in Italia le donne in Parlamento sono il 30% del totale (più di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Giappone, ma inferiori alla Germania), ma le donne al Governo sono solo il 17% (meno che in Canada, Francia, Germania e Regno Unito). Nello studio le donne italiane dedicano più tempo ai compiti rispetto ai maschi, ma anche rispetto alle donne di tutti gli altri Paesi considerati; le lauree completate sono al 152% rispetto ai maschi, inferiori solo al Canada. Sul lavoro il tasso di occupazione è meno 33,5% rispetto ai maschi, inferiore a tutti i Paesi considerati, il gender gap sul salario è dell’11,1%. Quindi le donne in Italia dovrebbero essere maggiormente considerate nel Governo e sul lavoro. Questo porterebbe a un riequilibrio rispetto alla parità di genere.
    Nell’incontro del 7 e 8 aprile, il tema trattato è proprio se la parità di genere è necessaria per un futuro economicamente e socialmente sostenibile. Naturalmente la risposta delle partecipanti è affermativa: la parità di genere “non è soltanto una questione di diritti. È una delle condizioni essenziali dello sviluppo sostenibile […] una leva potente di sviluppo” (pag. 1), in quanto non va sprecato più della metà del capitale umano dei nostri Paesi. Inoltre, diminuirebbe la disuguaglianza tra uomini e donne, creando maggiori opportunità di sviluppo.
    I passi da compiere per rendere effettiva la parità di genere sono contenuti in una “road map” con impegni specifici e misurabili negli anni (pag. 2). I temi che riguardano il potenziamento delle capacità delle donne vanno dalla formazione digitale al superamento della disparità dei salari. Inoltre si tratta di introdurre nelle politiche economiche e sociali un “bilancio di genere”, ma anche contrastare la violenza contro le donne. L’ipotesi sviluppata da Marta Dassù è di costruire un “Nuovo Patto” tra uomini e donne, per superare le disuguaglianze. Secondo il Senior Director Europe dell’Aspen Institute si tratta di “partire dalle ragazze” per “metterle in grado – con l’educazione digitale, finanziaria, scientifica – di diventare protagoniste del proprio destino” (pag. 1). Naturalmente sono d’accordo con quanto detto da Marta Dassù: noi giovani donne possiamo e vogliamo essere le “eroine” della società futura!

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  6. Al giorno d'oggi in Italia, nonostante i grandi passi che sono stati percorsi nel corso del tempo, resta ancora uno dei problemi più importanti e, in alcuni casi, molto evidente: il modo di considerare le donne, soprattutto nel mondo del lavoro. In Italia, per quanto possano esserci diritti che garantiscano l'uguaglianza tra i due generi, sono ancora presenti delle disparità: ciò é stato l'argomento principale della riunione dei G7.
    Nell'ambito lavorativo sono presenti numerosi elementi che devono cambiare. Innanzitutto il salario percepito: gli uomini tendono ad avere un guadagno maggiore rispetto alle donne. In secondo luogo, l'accesso al mondo del lavoro e la possibilità di ottenere un posto di lavoro: la disoccupazione femminile è in continuo aumento. È senza dubbio necessario superare i classici pregiudizi e gli stereotipi: per fare ciò bisogna intervenire fin dall'inizio nell'ambito educativo poiché è più semplice far interiorizzare a un bambino un certo valore rispetto che a un adulto. Un'altra possibile soluzione per superare questi stereotipi potrebbe essere quella di aumentare la possibilità da parte delle donne di accedere in tutti gli ambiti lavorativi desiderati, anche quelli che fino a qualche anno fa erano considerati prettamente "maschili".
    Le donne sono importanti se non fondamentali in ambito economico: donna è capitale umano, ma non solo. Le donne, in quanto individui femminili, hanno una propria sensibilità e modi di pensare differenti dall'uomo che, affiancati a quelli maschili, potrebbero migliorare l'economia.

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  7. La diparità di genere che vede il sesso femminile come svantaggiato è un problema che affligge le società di tutti i paesi del mondo, anche quelli sviluppati. Per questo motivo è stato recentemente convocato un G7 al femminile per analizzare le proporzioni di queso problema e cercare vie per arginarlo. L'Italia, come si può evincere dai dati mostrati, è cresciuta molto nel tempo ed è riuscita a valorizzare molto le figure femminili, soprattutto in ambito politico e accademico. Tuttavia molti aspetti della vita lavorativa, invece, lasciano ancora molto a desiderare. Basti pensare al livello di disoccupazione femminile ed alla disparità di retribuzione rispetto agli uomini (a parità di impiego). Sicuramente alcuni passi in avanti in questi ambiti potrebbero favorire sia una maggiore coesine sociale che una migliore produttività che gioverebbe a tutti, specialmente in questo periodo in cui l'occupazione è molto ridotta. In tal senso si potrebbe dapprima cambiare la formulazione dei contratti, cercando di valorizzare esclusivamente il ruolo ricoperto e non il sesso della persona che lo ricopre, così da rendere più eque le retribuzioni. Inoltre sarebbe necessario modificare alcune norme "per le pari opportunità" in quanto, nonostante i buoni propositi di partenza hanno finito per paragonare le donne a degli elementi indesiderati all'interno di un'impresa, quasi come fossero un onere. Per questo motivo ritengo sia importante intervenire al più presto per sovvertire questo stereotipo e dare alle donne una maggiore importanza per le loro caratteristiche, permettendo a ognuna di mettersi in luce per le proprie qualità personali. Sicuramente questa condizione di parità porterà vantaggi a tutta la società, sia dal punto di vista sociale che da quello economico e produttivo.

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