ilquotidianoinclasse.it

ilquotidianoinclasse.it
partecipa anche tu !

giovedì 16 febbraio 2017

CONTROLLI ANTI DROGA A SCUOLA

per la classe 4^ les

La Stampa, giovedì 16 febbraio, art. pag.15 di M.Menduni e pag.22 "Data journalism"

L'OPINIONE 
Come allontanare i giovani dal consumo di droghe? Funzionano i blitz della polizia nelle scuole?

11 commenti:

  1. I Blitz nelle scuole incutono terrore negli studenti che fanno uso di sostanze stupefacenti; essi oltre ad provocare terrore rendono consapevoli gli adolescenti dei rischi che si corrono con l'uso di droghe e il suo rispettivo spaccio.
    Allontanare i ragazzi dall'uso di droghe non è semplice: non esistono metodi preventivi sicuri e metodici, ma si può rendere consapevoli i ragazzi del danno che esse provocano. L'unica via per combattere le droghe e diffonderne gli effetti, incutendo paura e terrore alla sola vista:

    RispondiElimina
  2. Secondo me i blitz sono efficaci perché riducono l'uso di sostanze a scuola però non impediscono certo al soggetto di farne uso fuori anche in maggior quantità.
    Allontanare i giovani dalla droga è difficile, soprattutto se il soggetto è già dipendente.
    Bisogna quindi prevenire dando un' attenzione maggiore alla formazione nelle scuole ma soprattutto il compito più importante spetta ai genitori di educare i figli e a dare il buon esempio di non farne uso davanti a loro

    RispondiElimina
  3. Buonasera, dopo aver letto l'articolo di M.Menduni mi sento di dire che a parere mio sì, i blitz della polizia nelle scuole possano essere utili a far allontanare i giovani dal consumo di droghe. Devo però dire che sono convinta solo parzialmente con quanto ho appena detto, perché ai nostri giorni purtroppo i giovani sono sempre più propensi a fare uso di droghe, inoltre tendono sempre più a sottovalutare la figura dell'autopsia, quindi credo che i blitz nelle scuole possano servire a incutere un po' di timore nei ragazzi,ma non per spronarli a non utilizzare droghe, bensì di non farsi cogliere in flagrante. Credo che un ruolo determinante possa essere in questi casi quello che ricoprono le famiglie, le quali impartiscono esempi che i ragazzi si portano dietro nella vita. Secondo me dovrebbe essere istituita nelle scuole o nei regolamenti obbligatori per i ragazzi dai 16 a 19 anni, una clausola che obblighi i ragazzi a seguire dei corsi appositi che smuovano la coscienza degli studenti a non fare uso di droghe. La società di oggi secondo me non aiuta i giovani a pensare con la loro testa, perché sono tutti uniformati, stesso look, stesse usanze, e purtroppo la diffusione delle solite sostanze che secondo suddetti soggetti fanno sentire bene e fanno rilassare .

    RispondiElimina
  4. *la figura dell'autorità(scusate l'errore)

    RispondiElimina
  5. Secondo me è abbastanza impossibile riuscire a far allontanare tutti i ragazzi dalle droghe. L'utilizzo di esse infatti sta aumentando sempre di più e sta divenendo ormai un'azione molto abituale tra molti, compiuta spesso per seguire la massa. Per cercare di evitare che i ragazzi vogliano provare a venire a contatto con queste sostanze è indispensabile senza dubbio la scuola, che ricopre un grande ruolo educativo in tutti i sensi. Sarebbe opportuno organizzare vari incontri con esperti del settore, per esempio medici ed educatori, che conoscono gli effetti e le conseguenze che le droghe possono avere sull'individuo a livello psicologico e fisico. Inoltre, avrebbe probabilmente un impatto maggiore anche venire a contatto con ex tossicodipendenti che sono riusciti a uscire da questa situazione.
    Secondo il mio parere, i blitz servono essenzialmente per controllare la situazione all'interno delle scuole e incutere timore tra gli studenti. Ovviamente, si spera che questo timore conduca il ragazzo a non fare uso le droghe, ma è anche ovvio che spesso ciò non avviene. Più informazione potrebbe fare la differenza, ma soprattutto sono le esperienze di chi ha vissuto un certo tipo di cose sulla propria pelle che possono cambiare la mentalità, soprattutto quella dei giovani.

    RispondiElimina
  6. A Lavagna, in Liguria, un ragazzo di 15 anni durante una perquisizione in casa alla ricerca di hashish si è suicidato buttandosi giù dal balcone. La finanza era stata chiamata dalla madre che disperata non poteva accettare di vedere suo figlio perdersi. Aveva provato con ogni mezzo a combattere la dipendenza del figlio. Erano stati chiesti più controlli intorno alla scuola e lungo la strada. Il ragazzo fermato ha rivelato ai finanzieri di avere del hashish a casa. I blitz e i cani antidroga a scuola sono utili solo in parte perché limitano l'uso di droga all'interno della scuola, ma al di fuori l'uso è incontrollato. Si dovrebbe maggiormente intervenire con la prevenzione in tutte le scuole spiegando meglio gli effetti che possono avere alcune sostanze stupefacenti e i rischi che possono correre usufruendo di queste droghe.

    RispondiElimina
  7. L'uso di droghe è un problema sociale che affligge persone di ogni età, ma i giovani ne sono particolarmente colpiti. L'assunzione di droghe, solitamente leggere ma in alcuni casi anche molto pesanti, viene spesso sottovalutata, in particolare riguardo i suoi effetti e le sue conseguenze, e per questo motivo anche lo spaccio di tali sostanze si è diffuso in maniera capillare. Le recenti retate della polizia nelle scuole hanno sicuramente acceso i riflettori sul tema su questo tema creando timore tra molti giovani, ma questi "assalti" non possono certo essere considerati come una soluzione valida al problema dell'uso delle droghe. Infatti, l'unico modo per dissuadere una persona dal farne uso è sviluppare in essa l'autocoscienza della pericolosità di tali sostanze. A tale proposito sarebbero molto più efficaci dei programmi di prevenzione e di incontro con ex tossicodipendenti nelle scuole; così da rendere maggiormente consapevoli i giovani dei rischi che corrono e dissuaderli dal fare uso di sostanze stupefacenti. In questo modo sarà la loro coscienza a tenerli lontani dalle droghe e non la paura, passeggera, delle retate della polizia a scuola.

    RispondiElimina
  8. A Lavagna Giovanni, un quindicenne tossicodipendente, si è suicidato dopo aver subito un controllo da parte della Guardia di Finanza che era stata chiamata dai suoi genitori. Essi volevano allontanare il figlio dal consumo di droghe perché erano preoccupati dalle possibili conseguenze. Erano consapevoli che il figlio fumasse hashish e non sapendo più che cosa fare, si erano rivolti alle forze dell’ordine per chiedere più controlli intorno e nella scuola.
    Io ritengo che i blitz della polizia, con l’aiuto dei cani antidroga, all’interno della scuola possano essere un deterrente in particolare per chi ancora non fa uso di droghe, per far comprendere la pericolosità di certi comportamenti e di come lo Stato sia presente in un contesto in cui ci sono molti giovani. Per chi si droga, il blitz è visto come la possibilità di essere scoperti nel compiere un reato; quindi probabilmente si sposterà lo spaccio da un’altra parte, ma con l’intento di continuare a consumare droga. Per essere convinti di smettere o di non iniziare, bisogna attuare pratiche di persuasione. Intanto bisogna trovare canali che arrivino ai ragazzi, per esempio come i social. Potrebbe essere interessante coinvolgere degli youtuber a fare una campagna contro le droghe. I loro video sono molto seguiti, alcuni di loro hanno milioni di followers e quindi il messaggio potrebbe girare tra tantissimi giovani e giovanissimi. Anche l’incontro con uomini e donne delle forze dell’ordine all’interno delle scuole o di centri di incontro di giovani potrebbe essere una buona occasione per ascoltare esperienze vissute e comprendere il motivo per cui non bisogna usare droghe. Anche il controllo del territorio, soprattutto con l’uso dei cani, potrebbe essere ampliato nei luoghi più frequentati dai ragazzi, come intorno alle discoteche o vicino ai pub. Oltre a convincere i giovani a pensare che l’uso di droghe è negativo, bisognerebbe che ciascun ragazzo trovasse la propria strada per sentirsi realizzato e trovare uno scopo nella propria vita. Questo naturalmente non è semplice.

    RispondiElimina
  9. Sicuramente la perquisizione richiesta dalla madre, frutto non di una certezza, ma solo di un presentimento è una chiara ammissione d’inadeguatezza da parte sua.
    Non critico il fatto in sé, con davvero troppe sfaccettare, ma la scelta di chiamare in causa una forza troppo più grande di un quindicenne, solo perché in casa, evidentemente, non vi sia alcun tipo di dialogo, controllo e fiducia .

    Le droghe esistono da centinaia di anni, e non penso che questi genere di blitz e contromisure possano toglierle dalla circolazione.
    Credo sia necessaria innanzitutto informazione, sana e onesta informazione.
    E’ pieno di discorsi da bar, e spesso ti tende allo straparlare, io compreso.
    Bisogna differenziare, capire che esistono droghe di diverso tipo, alcune utilizzate e CONSIGLIATE per curare gravi disturbi e malattie.
    Servono meno generalizzazioni, mesi frasi del tipo “basta non prenderle”, e servono più persone coraggiose che condividano le loro testimonianze.

    RispondiElimina
  10. oramai i concetti di droga e adolescente vanno a braccetto perché una buona percentuale dei giovani e dei nostri coetanei fanno uso di droga nel corso della loro adolescenza.
    a mio parere dovrebbe cominciare tutto dalle persone che si hanno alle proprie spalle e che ti accompagnano e affiancano in questo periodo molto importante della vita. queste persone sono gli educatori, gli insegnanti, gli animatori ma soprattutto i genitori e gli amici che ogni giorno ci circondano e con cui abbiamo un dialogo sin dal mattino.
    forse i giovani che fanno uso di droghe, oggigiorno, alle spalle non hanno una famiglia o se ce l'hanno non ha insegnato loro quali sono i principi della vita. molto giovani, a mio parere, fanno uso delle droghe per sentirsi potenti, importanti, eroici, ma alle volte lo fanno solo per avere dei piccoli momenti di felicità e di tranquillità cosa che magari durante il giorno non riescono a raggiungere perché hanno problemi interiori che non riescono a risolvere.
    per risolvere questa problematica bisognerebbe innanzitutto individuare coloro che fanno utilizzo di droghe e successivamente chiedere loro il motivo che lo spinge a farne uso e come ultimo step aiutarli ad uscire da questo loro mondo.

    RispondiElimina
  11. Di fronte al problema della diffusione di droghe e, soprattutto, al netto calo del livello di percezione che i ragazzi hanno del disvalore di consumarne e di fronte alla sottovalutazione del livello di pericolo di certe condotte, quindi da un lato secondo me i blitz sono efficaci perché riducono l'uso di sostanze a scuola, ma dall’altro pero serve la raccomandazione e l’educazione fortissima dalla famiglia, dai genitori.
    La famiglia deve spiegare chiaramente e seriamente di cosa si tratta e perché è non bene drogarsi. Se non sara capace, si faccia aiutare. E non deve aspettare quando i ragazzi hanno già appreso modi di vita devianti,se non ormai è troppo tardi. Anche la scuola dovrebbe fornire educazione per aiutare i ragazzi.
    Il problema non è semplicemente informare, ma educare i figli in modo che capiscano quali sono i comportamenti opportuni e quali quelli pericolosi.

    RispondiElimina