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venerdì 20 maggio 2016

LE PAGELLE DI BRUXELLES SUI CONTI PUBBLICI

per la classe 5^ les

Il Sole 24 Ore, giovedì 19 maggio : G. Gentili pag. 1-32 e B. Romano pag. 3
Il Corriere della Sera: I. Caizzi e M. Sensini pag2; F. Fubini pag. 3
La Stampa: pag. 4 M: Zatterin 

L'OPINIONE
Perchè la Commissione UE ha concesso all'Italia più flessibilità? Cosa rimane ancora da fare in base alle indicazioni della Commissione?

10 commenti:

  1. Il 18 maggio 2016 la Commissione europea ha concesso all’Italia la flessibilità di spesa dello 0.85% del Pil per il 2016 chiesta dal Governo Renzi. Ciò significa per l’Italia avere la possibilità di poter utilizzare un bonus di circa 14 miliardi di spesa che Bruxelles ha concesso in via straordinaria al nostro paese, in considerazione delle difficoltà italiane a ridurre il debito pubblico (stimato nel 2016 a 132,7% del Pil).
    Il debito pubblico è il problema principale che l’Italia deve affrontare e Bruxelles prevede che, anche per il 2016, l’Italia non rispetterà le regole sul debito.
    In cambio della concessione di una flessibilità di tale portata, mai concessa prima, la Commissione europea ha chiesto al Governo italiano impegni chiari e credibili per il 2017, impegni inseriti nel programma di stabilità, nel rispetto delle regole di bilancio 2017.
    Sostanzialmente, Bruxelles vuole che l’Italia si impegni con piani concreti e credibili sui seguenti punti: riduzione del debito pubblico, utilizzo del bonus per gli investimenti e l’attuazione delle riforme.
    Oltre a ciò, la Commissione Europea chiede all’Italia di mantenere l’impegno di arrivare ad un deficit dell’1,9% del PIL, eventualmente ricorrendo al previsto aumento dell’IVA, prospettato e non ancora messo in atto.
    Io credo che i vertici di Bruxelles abbiano agito in modo positivo e la concessione di flessibilità al nostro Paese rappresenta un segnale importante, poiché è riconoscimento di credibilità e affidabilità del nostro Paese. Ora è compito del nostro Governo dimostrare che meritiamo la fiducia accordataci, realizzando le riforme e attuando le proposte pianificate per risollevare l’economia e rilanciare la crescita.

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  2. Buon pomeriggio, in questi giorni la commissione europea ha concesso la flessibilità all' Italia richiesta con decisione dal governo italiano, in considerazione del fatto che l' Italia si sta impegnando nel trovare le soluzioni per rispettare le regole di bilancio previste per il 2017 dalla commissione europea, se pur con sacrifici. Questa flessibilità è molto alta e l' Italia è uno dei paesi europei a cui è stata concessa la flessibilità più alta in materia di conti pubblici, l' Italia deve impegnarsi a ridurre il deficit, come previsto dai trattati europei, aumentando, se dovesse occorrere, di un punto percentuale l' iva a partire dal 1 gennaio 2017, ipotesi che Renzi è padoan non vogliono neppure tenere in considerazione. Renzi si dovrà impegnare anche nelle riforme, che è la parola chiave di questo governo, in cambio di questa flessibilità e Renzi punta molto su questo e l' Europa lo ha capito, per questo ci ha dato fiducia, poiché vede che l' Italia non è un paese inerte, ma è un paese che vuole impegnarsi ad uscire da questa situazione di crisi, c'è da dire che l' Italia non è la sola ad essere crisi, poiché la recessione ha colpito gran parte del mondo, quindi i miglioramenti dell' Italia nell'ambito dei conti pubblici, dipendono, ma non solo, anche dalla situazione internazionale, in cui l' Italia si trova, inoltre deve attuare un bonus per gli investimenti. Personalmente penso che l' Europa abbia fatto bene a concedere questa flessibilità, poiché è riuscita a venire incontro alle esigenze del paese, poiché è consapevole dello sforzo che l' Italia sta compiendo per mettere a posto i conti pubblici, insomma ha fiducia in noi, nonostante questa situazione di crisie questo è molto positivo, in quanto dimostra che c'è ancora, nel' Unione, quel sentimento di fiducia che dovrebbe caratterizzare l' Unione Europea, non a caso per essere uniti, bisogna avere fiducia gli uni degli altri, altrimenti che unione è?

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  3. Buon pomeriggio, il 18 maggio del 2016 la commissione europea ha concesso all'Italia la flessibilità di spesa. Questo provvedimento è stato chiesto dal governo italiano, in quanto si sta impegnando per trovare delle soluzioni al fine di rispettare le regole di Bilancio previste per il 2017.
    L'Italia è il paese europeo a cui è stata concessa la flessibilità più alta per quanto riguarda i conti pubblici.
    Bruxelles vuole che il nostro paese si impegni in piani concreti come: riduzione del debito pubblico, l'utilizzo del bonus per gli investimenti,attuazione delle riforme. Per quanto riguarda le riforme il nostro governo deve impegnarsi per attuarle e rispettare così le regole di Bilancio del 2017. Personalmente trovo positivo ciò che ha fatto Bruxelles per l' Italia, perché ha dato fiducia ad un Paese che sta cercando tramite il lavoro e l'impegno, di uscire da questa crisi finanziaria. Tutto ciò è molto positivo perché dimostra che nell'Unione c'è ancora un sentimento di fiducia verso tutti i Paesi.

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  4. “ L’Italia merita la flessibilità che le viene concessa, anzi viene concesso un po’ di più di quello che ci si aspettava” queste sono le parole del ministro al Giornale Radio Rai, che sintetizzano l’evento.
    Ebbene si, ci è stata data la fiducia e noi dobbiamo dimostrare di essere in grado di meritarla. L’Italia è uno dei paesi in cui è stata concessa la flessibilità più alta, eppure non siamo gli unici ad affrontare una crisi. In cambio però l’Italia assicura per il 2017 il deficit a 1,8% del Pil e come ci dimostrano i grafici rappresentati sul Corriere della Sera, il deficit in Italia ha avuto un andamento decrescente importante, molto di più rispetto agli altri paesi come Spagna Portogallo e Francia. Anche l’Inflazione si è abbassata ed è cresciuto il PIL. Diciamo che l’Italia si sta dando da fare. Inoltre, noi dovremo ripagare questo favore alla Commissione con il raggiungimento di alcuni obiettivi come per esempio combattere l’evasione fiscale, corruzione e povertà, riequilibrare la tassazione, ridurre le sofferenze bancarie e i tempi dei processi, aumentare la concorrenza a partire dalle professioni regolamentate. Son convinta che riusciremo a dimostrare all’Europa che saremo capaci di mantenere gli accordi, e in quanto cittadina italo peruviana ma anche figlia di un’ Europa, mi sento fiera di farne parte e apprezzo questo forte credito che ci è stato concesso, perché si tratta di vera e propria fiducia, non solo nei rapporti interpersonali ma anche della fiducia tra Stati, qualcosa che va ben oltre e che potrebbe stabilire il destino di una nazione intera.

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  5. L’ Europa ci ha dato fiducia e una condizione di flessibilità del bilancio che non ha dato a nessun paese. Nell’ Unione Europea i paesi ci hanno dato una possibilità perché c’è la siamo meritata abbiamo fatto crescere il nostro Pil abbiamo sbagliato a considerare la nostra crescita in relazione alla crisi ma la crescita c’è stata. Si deve aggiungere inoltre che tale crescita non è abbastanza. Gli obbiettivi chiesti a Roma sono deficit all 1,8% del Pil nel 2017 e il pareggio di bilancio. Le nostre risposte da ora in poi saranno nello spendere il giusto andando in pareggio la difficoltà si riscontra soprattutto dal punto di vista del deficit, se i cittadini non pagano le tasse i servizi non sono erogabili. Come ragionamento comune/popolare l’ evasione è la miglior arma per contrastare lo Stato, ma non pagando le tasse non ci sono servizi e non essendoci servizi le persone “puntano il dito” contro lo Stato. Per il deficit l’ unica azione possibile da promuovere è la pubblicità. L’ Italia per adesso non è competitiva la sua ricchezza e molto bassa; questo deriva dal fatto che la burocrazia, che si può definire come una tela di ragno, inerente ad aprire un azienda in Italia è complicata ed è molto consigliato avere un commercialista che ti aiuti dal punto di vista burocratico.

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  6. In questi giorni Bruxelles ha concesso la tanto scongiurata flessibilità richiesta dall’ Italia per i conti pubblici, nonostante sia ancora lontana dai parametri imposti dal Fiscal Compact, la Commissione ne ha riconosciuto i meriti, un duro lavoro, frutto di riforme e osservazione delle regole; obiettivo che alcuni anni fa pareva lontano ed irraggiungibile, come conferma Padoan << Non è tanto questione di vittoria o di sconfitta. E’ questione che rispettiamo le regole, e questo ci viene riconosciuto, e al tempo stesso facciamo una politica giusta per il Paese>>.
    Il trend del deficit parla chiaro -2,6 % nel 2015 e si stima -2,4 % per il 2016, anche il PIL è confortante, 0,8% nel 2015 si prospetta cresca al 1,1 % nel 2016. L’ Italia, insomma ha riacquistato credibilità, impensabile fino a qualche legge di stabilità fa. Certo, non si è rientrati completamente nelle richieste del pareggio di bilancio, ma si osserva un miglioramento, un passo in più verso il traguardo.

    Parliamo di una Commissione che si è dimostrata benevola e comprensiva non solo nei confronti dell ‘Italia, ma anche nei riguardi di Spagna, Portogallo e Grecia, alla quale ha mostrato un’ evidente distensione. Si tratta di un approccio sicuramente più politico che tecnico. Il difficile clima che si respira in Ue ad oggi non può che essere motivo di preoccupazione, di fronte ad un’ Austria che si ribella alle norme, riluttante ad accogliere i migranti, le forze populiste che stanno imperversando e infervorando il malcontento europeo, la Brexit alle porte ed il problema di un’ Europa che rischia di perdere i pezzi.
    Nonostante la risposta politica di Bruxelles non sono mancate le raccomandazioni all’ Italia di carattere tecnico: un occhio attento all’ evasione fiscale e alla corruzione, la povertà, lavorare sul riequilibrio della tassazione, ridurre la sofferenza bancaria e accorciare dove la burocrazia allunga.
    Lavorare su questi punti ed in particolare su quello più importante, il debito al 132,7% nel 2015, che non ha presentato miglioramento.

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  7. Il premier Matteo Renzi ha incassato il via libera alla flessibilità come una vittoria: «C'è molto da fare, ancora. Ma l'Italia è tornata alla credibilità grazie alle tante riforme di questi anni». Nelle raccomandazioni rese pubbliche ieri, la Commissione europea ha sostanzialmente graziato tutti i Paesi messi sotto osservazione sul deficit: Italia, Spagna, Portogallo. A noi è stata concessa la flessibilità richiesta dal governo per il 2016 (sono 14 miliardi di deficit) e sul debito senza essere aperta una procedura di infrazione. La flessibilità di bilancio è stata una concessione che potrebbe costare cara all’Italia, in termini di tasse. E’ bene chiarire che quanto ricevuto è una concessione, non un regalo. Il che significa che l’Italia rimane sotto le lenti di Bruxelles come prima, anzi, più di prima, vista la flessibilità senza precedenti accordata all’Italia che l’Ue tiene a precisare. Intanto l’Italia deve rispettare gli obiettivi di finanza pubblica per il 2017, in cui la flessibilità è pari allo 0,85% del PIL (14 miliardi di euro), così distribuita: l’Italia potrà fare più deficit delle attese in questi termini: lo 0,5% in più per le riforme che sono state varate dal governo, lo 0,25% per i contributi al Fondo europeo per gli investimenti, dunque per gli investimenti produttivi, e lo 0,1% per le emergenze, in particolare lo 0,06% per l’emergenza sicurezza e lo 0,04% per quella dell’immigrazione. Ed è qui che le richieste di Renzi non sono state totalmente accolte in quanto il governo aveva chiesto una concessione in più, pari allo 0,2% del Pil. L’obiettivo era usare quei soldi per tagliare l’Ires alle aziende. Per trovare le risorse necessarie per il 2017 il governo ha detto che ricorrerà alla spending review, ma anche al taglio delle «spese fiscali», che si tradurrà in un aumento delle tasse.

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  8. La fiducia che l'UE ha riposto nell'Italia è un'importante opportunità. La flessibilità darà al nostro paese la possibilità di risanare, a piccoli passi, la propria economia. Grazie alla concessione di Bruxelles l'Italia potrà sforare il tasso del deficit oltre alle soglie imposte inizialmente. Ora non abbiamo più scuse. Dubito riusciremo a raggiungere i numeri del fiscal compact nel 2017, ma, restando ottimisti, nel 2018 potremmo migliorare nettamente la nostra condizione. La rigidità dell'UE, però, non era la causa dei nostri mali. Come la commissione ha raccomandato all'Italia, il governo dovrà limitare l'evasione fiscale e combattere più che mai contro la corruzione. Probabilmente si fosse pensato fin da subito a curare queste due piaghe, non ci troveremmo in questa situazione. Personalmente spero che la concessione europea possa incentivare l'Italia a fare meglio di quanto ha dimostrato negli scorsi anni.
    Federico Mori

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  9. L’Italia è riuscita a strappare non poche concessioni dalla Commissione europea. Non solo ha ottenuto flessibilità di bilancio per lo 0,85% del Pil nel 2016 ma, nonostante un debito alto e stabile, ha evitato anche una procedura di infrazione su questo fronte. La Commissione Europea ha concesso al nostro paese questa flessibilità perché ha colto la volontà dell’Italia di voler uscire da questa situazione di crisi e pertanto si tratta di uno scambio tra maggiore flessibilità in cambio di promesse da realizzare sul lungo periodo. In sostanza, Bruxelles ha dato appuntamento al governo in autunno per valutare se la Finanziaria 2017 sarà in grado di rimettere i conti in carreggiata e per questo la Commissione chiede che i proventi da privatizzazioni vengano usati per ridurre il debito e che tra il 2016 e il 2017 il deficit venga ridotto di 0,6%, all’1,8% del Pil. L’obiettivo è di essere «sostanzialmente rispettosi del Patto». Inoltre è anche necessario che a un certo punto si ritorni verso un percorso di bilancio normale e ciò sarà possibile se effettivamente nel 2017 il deficit sarà all’1,8%. Personalmente ritengo che non sia un bene offrire maggiore flessibilità al nostro paese perché se come sosteneva Keynes, in momenti di crisi è necessario spendere, una volta che lo Stato entra nel circolo dello spendere è difficile che riesca a fermare questa tendenza nel momento in cui la crisi sarà finita. Pertanto sarebbe stato meglio mantenere dei parametri limite sul concetto di flessibilità.

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  10. L'Italia dovrà rispettare alcuni obiettivi imposti dalla Commissione Europea, in cambio della concessione della flessibilità. Questi obiettivi sono principalmente la riduzione del debito pubblico, attuare piani e riforme con risolutezza e fermezza come il bonus per gli investimenti o diminuire la sperequazione sulla tassazione e agire in merito a corruzione ed evasione fiscale, senza contare che l'UE si aspetta che l'Italia raggiunge un deficit dell'1,9% del PIL.
    Questa flessibilità rappresenta la fiducia che Bruxelles ci ha concesso per aver dimostrato volontà di ripresa e di crescita e di voler attuare riforme per innovare.
    La flessibilità concessa all'Italia dalla Commissione è fra le più alte ed equivale ad una flessibilità di spesa dello 0.85% del Pil.
    Sicuramente l'Italia ha ancora molto su cui lavorare, primo tra tutto il debito pubblico, valore in cui siamo ancora largamente al di fuori dei criteri di Maastricht o del Fiscal Compact, che impongono un debito che non superi il 60% del PIL, l'Italia attualmente supera il 120% del PIL per quanto riguarda il debito.
    La cosa importante è continuare a riformare e a innovare e ad attuare politiche di crescita non solo del Pil, ma anche del benessere. Probabilmente l'UE mirava a lasciare un pò più spazio di manovra più ampio ad un'Italia che, anche se ancora in difficoltà, cerca di rialzarsi .

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